dormi piccolo mio, riposa tranquillo. il bosco blu è immerso nella nebbia.
è la tua prima notte, la prima notte della tua vita. ancora si contano i respiri che hai soffiato, ancora non hai mai visto il sole, ancora non hai mai camminato nel bosco blu.
nel bosco blu ci sono alberi grandi e antichi, che stanno immobili in mezzo ai rumori della sera. stanno ad osservare il mondo intorno a loro, osservano il bosco, come silenziose sentinelle. gli alberi nella nebbia danno forma ai pensieri e alle illusioni. se non ci fossero la nebbia avvolgerebbe il bosco blu in modo uniforme, sarebbe come essere dentro una nuvola, quando non sai se sei in mezzo al nulla o all’infinito. invece i grandi alberi del bosco blu rivelano la realtà e creano la finzione. sono i grandi alberi del bosco blu che permettono di orientarsi anche quando la nebbia è molto fitta. da lontano riconosci le loro forme, i rami ti indicano dove soffia il vento, il muschio sulla corteccia ti indica la direzione del nord. i grandi alberi possono confonderti. ma in realtà loro non sbagliano mai, perchè non hanno la pretesa di essere giusti o sbagliati. loro non è che vogliano essere i grandi alberi. semplicemente lo sono. stanno li, apparentemente immobili. se sai ascoltarli, loro ti indicheranno una direzione. starà a te capire qual è la tua, e, soprattutto, decidere poi di seguirla o meno. qualunque cosa tu decida figlio mio, ricordati prima di ascoltare i grandi alberi del bosco blu.
oggi è scesa una pioggerellina fine che quasi non fa rumore cadendo sulle foglie secche di castagno. l’aria è buona e umida. Il bosco è sereno. i piccoli animalini che popolano la terra coperta di aghi di pino, foglie e ricci, sono rientrati nelle loro case. dentro un tronco, sotto un sasso, o in una piccola buca in terra. alcuni invece la notte girano per il bosco, approfittando della calma e del silenzio cercano la loro strada. nel passato anche gli uomini spesso popolavano il bosco blu. alcuni secoli fa, capitava che giovani ragazzi appartenenti a ricche e nobili famiglie, decidessero un giorno di lasciare tutto e andare a vivere nel bosco blu. così facendo cercavano dio. lo cercavano nelle grotte, nell’acqua, nelle piante e nella terra. non si sa se l’abbiano mai trovato, e certo il mondo allora non era ne’ migliore ne peggiore di oggi. però le loro storie, riflesse dall’acqua delle sorgenti, scivolando sulle roccie lucide e raccolte dalle fronde dei grandi alberi, sono arrivate chiare fino a noi. se avrai tempo e voglia, valle a cercare, ne varrà la pena.
il vero segreto del bosco blu, però, sono le sue bacche viola. sono ovunque, ma difficilissime da trovare. quando le stacchi dal ramo, devi tirare forte altrimenti non riesci a prenderle, ma non troppo forte da schiacciarle. devi fare molta attenzione con le bacche viola. il loro succo può essere amaro come la vita, dolce come l’amore o soave come la morte. le bacche sono tutte uguali e il succo è sempre lo stesso. il suo sapore dipende solo da te. il sapore delle bacche viola dipende dai riflessi che si fanno creare sulla bacca e questi riflessi dipendono solo da come stacchi la bacca dal ramo e da come la tieni nelle tue mani. fai attenzione ai riflessi, se nella bacca vedi il cielo, non sbaglierai mai.
a volte capita che il bosco blu ti ferisca. può succedere, non devi averne paura. capita in quei giorni gialli, i giorni spezzati come una brocca rotta, come una crepa nel ghiaccio, quei giorni volati via come una tegola dal tetto. in quei giorni le rocce scivolano lontano e i piedi affondano nel fango. trovi solo arbusti secchi intorno a te e non riesci ad aggrapparti a niente. senti l’acqua che scorre, ti bagni senza dissetarti, ti addormenti senza riposarti. non scappare da quei giorni, lasciali scorrere come l’acqua. lascia che il vento freddo ti asciughi, fai entrare il ghiaccio dentro di te e scioglilo in silenzio. poi cammina nel bosco blu sul muschio e le rocce. fai la pace con i grandi alberi e addormentati in un tronco cavo. la notte perditi con i cerbiatti tra i cespugli e aspetta l’alba su una spianata da cui si veda tutta la valle. saluta l’alba del nuovo giorno come se fosse la prima che vedi, come se fosse quella di domani.
il bosco blu è molto grande e per conoscerlo non basta una vita intera. o forse si, nessuno lo sa davvero. comunque è certo che nessuno ha mai potuto dire di averlo visto tutto, di averlo tutto annusato, tutto ascoltato. per questo ce lo si tramanda di padre in figlio, raccontandone le storie e i colori. intendiamoci, il bosco blu non appartiene a nessuno, ma se almeno una volta ci sei stato e hai una storia da raccontare, allora è importante raccontarla a qualcuno, perchè non vada persa e perchè, un giorno, arrivi qualcuno che raccolga tutte queste storie e riesca a ricostruire tutta la mappa del bosco blu. lo so cosa ti stai domandando: “ma se lo scopo è ricostruire la mappa, ammesso che ci si riesca, cosa succederà dopo?”. hai ragione, forse lo scopo è proprio raccontarsi le storie.