brutti tempi

non era il monsone che ha portato la pioggia, era nisha, il ciclone tropicale che si è abbattuto sulle coste orientali dell’india, a pochi chilometri da casa nostra. il ciclone è stato forte ma non devastante, anche se molta gente è stata sfollata in scuole e luoghi pubblici per prevenzione. molti hanno perso la casa e hanno comunque difficoltà a procurarsi cibo e beni di prima necessità. il governo sembra stia rispondendo, ma intorno a noi c’è tanta gente senza nulla. il promenade, la passeggiata lungo il mare di pondicherry, ieri appariva cosi’.

purtroppo non è l’unica brutta notizia oggi in india. a bombay, gruppi armati hanno affettuato un attacco coordinato in vari luoghi della città: due hotel di lusso, la stazione e un ospedale. un centinaio di morti, diversi stranieri in ostaggio è il bilancio parziale. lo stato indiano ha dichiarato che tratterà la faccenda con strategie di guerra. non stupisce troppo una cosa del genere a bombay, una città dove la criminalità organizzata si è sempre mostrata la vera padrona di casa. nel suo “maximum city”, suketu mehta racconta di gruppi sostanzialmente pronti – materialmente e psicologicamente – a far scoppiare disordini e attacchi da un momento all’altro. il caso più famoso sono stati i massacri del 92, ma da allora tutto può ri-accadere, da un momento all’altro. e quando in giro c’è gente pronta ad ammazzare, prima o poi finisce che un nemico se lo trova.

onda e riporto

mi stupisco a pensare bene del mio paese. oddio, non esageriamo, però quello che sta succedendo in questi giorni, ‘sta roba che qualcuno chiama l’onda, comunque la si voglia chiamare è una gran bella cosa. gente intelligente in piazza, volendo riassumere in tre parole. questo meraviglioso cartellone, ne è la prova più clamorosa.

berlusconi

quest’onda è talmente bella che temo già il riflusso. a piazza navona se ne è dato un assaggio, tanto per far capire che i muscoli non sono affatto atrofizzati (del resto li hanno mantenuti in buon allenamento) e che all’occorrenza si possono tirare fuori.

tanto per non far confronti, qui in india la protesta universitaria, in questi giorni, ruota intorno a discussi personaggi storici locali. gruppi opposti si sono recentemente massacrati di botte. uno c’è quasi restato per terra (immagine da the hindu).

solo una nota. a me il termine “l’onda” non piace proprio. non so se sia voluto o no, ma il riferimento al romanzo di todd strasser da cui è stato preso il film tedesco die welle (2008), è spaventoso. con o senza capelli, speriamo che tengano tutti la testa sulle spalle.