A Kabul ci sono oltre 40 campi, ciascuno con alcune migliaia di persone scappate dalle province in cerca di maggiore sicurezza. In questi ultimi mesi il flusso di persone verso Kabul è aumentato a causa della campagna elettorale che fuori dalla capitale si è svolta a colpi di kalashnikov. Nei campi le persone costruiscono ripari con materiale di fortuna spesso con paglia e fango.
Non c’è nulla nei campi, le infrastrutture più evolute sono dei punti d’acqua dove potersi approvvigionare. Il governo e le organizzazioni internazionali intervengono con distribuzione di materiale e cibo, ma la lotta per la sopravvivenza è quotidiana e, soprattutto nel freddo inverno di kabul, non tutti ce la fanno.
Il nostro partner afgano, l’associazione Aschiana, gestisce alcune scuole informali per i bambini per facilitare l’inserimento scolastico. È una presenza preziosa che offre a tanti bambini la possibilità di accedere all’educazione.
Nelle scuole di aschiana si insegna a leggere, scrivere ma anche altre cose utili nella vita. Ad esempio riconoscere una bomba.
In questo posto più che altrove, capita di pensare che i veri eroi sono i maestri. Se questo paese ha una speranza, è soprattutto grazie a loro.